Pubblicato su La nuova Ferrara del 26 novembre 2012
Il 29 luglio 1942 il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato emise una sentenza (la sentenza n. 480), che oggi riterremmo liberticida, nei confronti di 13 giovani ferraresi, dei quali 7 studenti universitari, 3 studenti delle superiori, un agricoltore, un elettrotecnico e un maestro elementare: Gianfranco Bigoni, Vittorio Accorsi, Franco Bertoni, Raoul Bindini, Bruno Bruttomesso, Antonio Chendi, Odone Frabetti, Severino Galvani, Amelio Gnaccherini, Gian Vito Mazzilli, Ermanno Orsini, Ilario Pelati, Giorgio Santini.
Ai condannati veniva imputato di “avere […] svolto un’attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali e diffuso notizie false atte a destare pubblico allarme e a deprimere lo spirito pubblico, mediante l’abbandono di manifestini sovversivi in luoghi pubblici”, di avere “offeso l’onore del Capo del Governo Duce del Fascismo”, oltre al reato di “ascoltazione continuata di trasmissioni di radio nemiche”. I reati furono commessi a Ferrara il 30 marzo 1941 e dal 7 marzo al 5 aprile 1942. Le pene per i giovani furono molto pesanti.
A questi avvenimenti è dedicata la mostra “Ferrara 1942. Il processo degli studenti”, visitabile fino al 6 gennaio al Museo del Risorgimento e della Resistenza, C.so Ercole I d’Este, 19, a cura di Delfina Tromboni, in collaborazione con ANPI Ferrara. Gli orari di apertura sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (chiuso il lunedì). L’esposizione fa parte delle iniziative di commemorazione e cultura storica in occasione degli anniversari degli eccidi fascisti e nazisti a Ferrara del 15 novembre 1943 (eccidio del Castello) e del 17 novembre 1944 (eccidio del Doro).
Andrea Musacci