Museo del Risorgimento e della Resistenza
in collaborazione con la Casa editrice Liberty house
Invita alla presentazione del libro di Lucio Scardino
La famiglia del Plebiscito di Giovanni Pagliarini
Introduzione di Delfina Tromboni, post fazione di Gian Luca Fruci
“Quaderni di didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara”, 2, 2011 Liberty house editrice
ne parlano con l’autore lo storico Davide Mantovani e il Vive Sindaco Massimo Maisto
Venerdi 16 dicembre 2011 ore 16.00
Guarda le immagini: Album foto presentazione Plebiscito
INTRODUZIONE
Quando cominciammo a prendere in considerazione l’opportunità di organizzare, nel 150° anniversario del plebiscito ferrarese per l’annessione al regno di Savoia che ricorreva nel marzo 2010, una serie di iniziative promosse dal Museo del Risorgimento e della Resistenza e dall’Archivio Storico comunale (all’epoca riuniti sotto un unico servizio), La famiglia del plebiscito di Giovanni Pagliarini ci venne incontro con tutta la sua pregnanza, con tutta la sua carica simbolica oltrechè storico-artistica.
La adottammo come logo di tre appuntamenti (una mostra documentaria curata da chi scrive, da Giampiero Nasci e da Beatrice Morsiani; una conferenza dello storico Davide Mantovani sul plebiscito ferrarese; una conferenza del critico d’arte nonchè editore e scrittore Lucio Scardino sull’opera dell’autore, ferrarese anch’egli, della Famiglia), che ebbero un meritato successo di pubblico e accolsero tra i loro interessati visitatori e uditori il Prefetto di Ferrara Dott.ssa Provvidenza Delfina Raimondo e l’Assessore alle politiche culturali nonchè Vicesindaco Dott. Massimo Maisto.
Il successo degli appuntamenti non era scontato, trattandosi di una “anteprima” notevolmente anticipata delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che avrebbero visto il clou in questo anno 2011; ma la storia dei territori del Ferrarese non poteva consentire la messa in ombra di un avvenimento tanto importante.
Ciò che all’epoca non sapevamo, era che saremmo finalmente riusciti a sciogliere il nodo – ancora ingarbugliato per gli studiosi ferraresi del periodo – della attribuzione dei personaggi rappresentati nella notissima Famiglia (è da molto tempo esposta nei locali del nostrano Museo dell’Ottocento) alla loro concreta realtà storica.
Evenienze diverse, ben raccontate nel saggio di Lucio Scardino, ne rendevano incerta l’identificazione: i più ritenevano che si trattasse della famiglia dei Frassoldati, che molti componenti aveva prestato alla causa dell’Unità d’Italia. Che l’attribuzione fosse però incerta, fu detto a chiare lettere nell’incontro e stimolò in me la curiosità e “il piacere dell’archivio” – per dirla con Arlette Farge – che sempre mi prendono quando un problema storico si presenta da lungo tempo aperto e ancora insoluto.
Con ostinazione avevo voluto, in previsione del 150°, recuperare dal magazzino in cui era da un decennio custodito in attesa di un (costoso) intervento di restauro, riordino ed inventariazione, il fondo documentario antico del Museo del Risorgimento.
Migliaia di documenti, manoscritti, a stampa, iconografici, autografi, carteggi ed epistolari, consumati dalle vicende della stoltezza umana (i segni delle schegge di una bomba caduta sulle carte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale), dal tempo, dalla polvere, dall’umidità che impera in questa nostra splendida città sospesa sull’acqua, furono da me personalmente e dalle operatrici della biglietteria del Museo (splendide ragazze tra cui alcune laureate in materie pertinenti con l’archivistica, la museografia, l’arte) riaperti e risistemati per essere almeno consultabili. Così com’erano. Con tutti i guai dell’età, degli incidenti e delle malattie della carta.
Li sistemammo nella parte iniziale dell’ originaria “Sala mostre” del Museo, togliendo un pò di spazio alle attività espositive ma creando un angolo accogliente e sufficientemente protetto, sia per la sicurezza delle carte che per la concentrazione degli studiosi.
Cominciò un pellegrinaggio di ricercatori, studenti, insegnanti, studiosi che non si lasciavano impressionare dalle condizioni di conservazione delle carte e ne traevano notizie e vicende che diventarono poi materia- oltrechè delle loro tesi di laurea e dei loro studi – per costruire le mostre del 150°, la guida alla Sale Risorgimentali del Museo, la cronologia tematica della documentazione, conferenze ed iniziative varie.
Documenti che fecero da “apripista” anche per il restauro della “bandiera delle donne” ora esposta nel Museo e per la ripulitura dei busti di Garibaldi e Cavour che finalmente “biancheggiano” nel giardino d’Ingresso.
Associazioni, Istituti e singoli, che di nuovo sentitamente ringrazio, a partire da un “tavolo” paritetico organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ferrara, partecipavano a titolo assolutamente gratuito alla riscoperta e alla valorizzazione di un patrimonio storico-artistico che – come molti visitatori soprattutto stranieri continuano via via a sottolineare – è tra i più ricchi d’Italia.
E’ tra quelle carte che , in una bella mattina di prima estate, ho infine ritrovato la lettera con cui una delle donne rappresentate nella Famiglia del plebiscito di Giovanni Pagliarini chiedeva al Sindaco di accogliere il dipinto nel patrio Museo del Risorgimento, riuscendo così a restituire identità e nomi ai personaggi, tutti appartenenti alle famiglie Bortoletti, Casanova e Gulinelli, unificate da diversi matrimoni.
Oggi, con questo “Quaderno didattico” del Museo (il secondo della collana che abbiamo inaugurato nel 2010), ai personaggi, alla famiglia risultante dalle fusioni matrimoniali , nonchè al più noto autore del dipinto, vengono restituite oltre al nome e all’dentità, anche storie e vicende.
Che Lucio Scardino racconta e reinterpreta con la maestria che gli è propria.
Non poteva mancare, per opportuno e colto contesto, un saggio sulle pratiche e sullo spirito plebiscitari risorgimentali, che Gian Luca Fruci condensa in una preziosa Postfazione nella quale prende il posto che le è dovuto la ferrarese Famiglia del plebiscito. Va anche a lui il mio sentito ringraziamento, per aver accettato l’incarico puramente onorario che spudoratamente gli è stato richiesto. Un ringraziamento particolare, da parte mia, va naturalmente a Lucio Scardino, che del progetto ha messo a disposizione non soltanto la disponibilità alla cura scientifica e alla redazione di un saggio, bensì anche il nome e la perizia della sua casa editrice. Il tutto gratis et amore Dei .
Riteniamo che i contenuti di questo secondo quaderno didattico del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara costituiscano un originale e consistente apporto agli studi risorgimentali a Ferrara e in Italia, un contributo non effimero al 150° anniversario dell’Unità di un Paese, il nostro, che affonda le proprie radici in una storia antica e complessa, ma ancora capace di parlare alla contemporaneità degli uomini e delle donne che oggi lo abitano e, speriamo, a quella degli uomini e delle donne che lo abiteranno nel futuro.
Delfina Tromboni
Ferrara, novembre 2011